Un recente carteggio fra l'arch. Bettini, uno degli autori del progetto unitario per la rifunzionalizzazione della Cavallerizza Reale (progetto descritto in alcuni post precedenti), e Guido Montanari, ex vicesindaco ed assessore all'urbanistica della città di Torino, oltre ad esprimere il rammarico e la delusione per il disinteresse nei confronti di una proposta articolata ed esaustiva (lettera di E. Bettini a Montanari), delinea anche un quadro politico nel quale Guido Montanari descrive precise scelte e responsabilità degli amministratori del Comune di Torino.
Abbiamo deciso di rendere pubblico questo carteggio considerando che:
- le lettere, apparentemente private, sono state trasmesse ad un ampio gruppo di persone, assumendo quindi la caratteristica di lettera aperta, quindi pubblica;
- le considerazioni e testimonianze trasmesse da Guido Montanari hanno una rilevanza politica che è importante sia condivisa ampiamente fra le persone che a vario titolo seguono e si interessano alle sorti della Cavallerizza Reale.
Ci auguriamo con questi testi di alimentare i contenuti per un dibattito pubblico sempre più partecipato e propositivo per scongiurare e bloccare il possibile esito dell'affaire Cavallerizza: la vendita per usi privatistici di un bene che rappresenta la Storia della città e del nascente stato italiano e che, ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Dlgs 42/2004, art.54), dovrebbe essere considerato Bene inalienabile.
Ricordiamo infine che la decartolarizzazione della Cavallerizza Reale era uno dei precisi impegni assunti nel corso della campagna elettorale dell'attuale Sindaca Appendino (vedi slide n° 9 del programma elettorale Urbanistica), impegno questo confermato, senza esplicito riferimento alla Cavallerizza Reale, nel Programma di Governo per la Città di Torino (consultabile qui) che impegna la Giunta a:
escludere dai programmi di valorizzazione patrimoniale gli edifici avente valore storico, artistico o di memoria, i parchi, i giardini, salvaguardandone la fruizione pubblica (punto 2.2)
La lettera di Enrico Bettini a Guido Montanari (25.11.2019) può essere consultata qui.
La risposta di Guido Montanari (26.11.2019) può essere consultata qui.
Cavallerizza Reale di Torino bene comune
lunedì 2 dicembre 2019
domenica 27 ottobre 2019
Chi l'ha visto? Lettera aperta alla Sindaca Chiara Appendino
Il recente tragico incendio (21 ottobre 2019) che ha colpito ancora una volta lo storico compendio della Cavallerizza Reale, gioiello barocco e parte della zona di comando del Palazzo Reale di Torino, ha contribuito a riaccendere i riflettori su questo bene e, in particolare, sulla sua possibile destinazione dopo anni di abbandono, incuria e tentennamenti ripetuti delle ultime Amministrazioni cittadine.
I segnali e le informazioni ufficiose pubblicate a mezzo stampa nell'ultima settimana circa il futuro assetto e destinazione d'uso del compendio inducono a pensare che gli iniziali usi culturali, da sempre indicati come naturale destinazione degli edifici componenti la Cavallerizza Reale, stiano via via evolvendo verso un uso di tipo commerciale ed essenzialmente privatistico.
Vorremmo essere rassicurati...
Siamo certi che la Giunta Comunale rispetterà i propri impegni assunti ad inizio mandato. Ricordiamo che il Programma di Governo per la Città di Torino (consultabile qui) impegna la Giunta a:
introdurre trasparenza e partecipazione nei processi di pianificazione del territorio (punto 2.1)
escludere dai programmi di valorizzazione patrimoniale gli edifici avente valore storico, artistico o di memoria, i parchi, i giardini, salvaguardandone la fruizione pubblica (punto 2.2)
Abbiamo pertanto ritenuto opportuno indirizzare alcune domane e considerazioni alla Sindaca Appendino, per essere rassicurati che per il complesso processo di definizione delle future destinazioni d'uso della Cavallerizza vengano proprio rispettati i citati punti del Programma di Governo.
Il testo della Lettera Aperta è stato pubblicato in data 27 ottobre 2019 su Corriere Torino e sul Manifesto.
Le versione online della Lettera Aperta è disponibile qui.
I segnali e le informazioni ufficiose pubblicate a mezzo stampa nell'ultima settimana circa il futuro assetto e destinazione d'uso del compendio inducono a pensare che gli iniziali usi culturali, da sempre indicati come naturale destinazione degli edifici componenti la Cavallerizza Reale, stiano via via evolvendo verso un uso di tipo commerciale ed essenzialmente privatistico.
Vorremmo essere rassicurati...
Siamo certi che la Giunta Comunale rispetterà i propri impegni assunti ad inizio mandato. Ricordiamo che il Programma di Governo per la Città di Torino (consultabile qui) impegna la Giunta a:
introdurre trasparenza e partecipazione nei processi di pianificazione del territorio (punto 2.1)
escludere dai programmi di valorizzazione patrimoniale gli edifici avente valore storico, artistico o di memoria, i parchi, i giardini, salvaguardandone la fruizione pubblica (punto 2.2)
Abbiamo pertanto ritenuto opportuno indirizzare alcune domane e considerazioni alla Sindaca Appendino, per essere rassicurati che per il complesso processo di definizione delle future destinazioni d'uso della Cavallerizza vengano proprio rispettati i citati punti del Programma di Governo.
Il testo della Lettera Aperta è stato pubblicato in data 27 ottobre 2019 su Corriere Torino e sul Manifesto.
Le versione online della Lettera Aperta è disponibile qui.
venerdì 25 agosto 2017
Né di destra né di sinistra. La Cavallerizza Reale di Torino futuro albergo (M)5S
In un articolo su il Manifesto del 7 marzo 2017 intitolato Pareggio di bilancio, la 'rivoluzione' mancata di Chiara Appendino, Maurizio Pagliassotti ha tracciato un'analisi sconfortante della Amministrazione comunale pentastellata che si conclude così:
«Da questo percorso emergono alcuni cardini culturali del M5S in salsa sabauda: la post ideologia pentastellata – non siamo di destra né di sinistra – è neo liberismo mimetizzato, dato che il dogma è rappresentato dal pareggio di bilancio da raggiungere attraverso l’austerità. In tal senso l’elettorato di movimento, dagli animalisti agli sfrattati, passando per quelli che non vogliono la privatizzazione dei beni comuni, è tutto sacrificabile. Rimane la prospettiva di lungo termine, il punto di fuga della propaganda via internet permanente, fatto di sempre nuove promesse per un futuro sempre più lontano e sempre più radioso».
Da questa premessa gli autori dell'articolo Né di destra né di sinistra. La Cavallerizza Reale di Torino futuro albergo (M)5S , pubblicato sulla Rivista online Eddyburg, hanno ricordato gli elementi essenziali dell'affaire Cavallerizza, i tentativi di privatizzazione messi in atto dalla Giunta Fassino, le speranze nel nuovo corso della Giunta Appendino ed, infine, la delusione per il sostanziale immobilismo dopo un anno dall'insediamento e per i segnali di sostanziale continuità con la Giunta Fassino nel perseguire l'obbiettivo della privatizzazione della Cavallerizza senza essere in grado di formulare un grande progetto culturale per il riuso del compendio.
Sono purtroppo sempre attuali le parole di Gustavo Zagrebelsky del 2015:
«Abbiamo un complesso monumentale straordinario che va dal Duomo all'Antico Macello: Palazzo Reale, Archivio di Stato, Teatro Regio, Zecca, Università, ex Accademia militare, scuderie….E' un complesso straordinario collocato in una linea strategica. Io mi chiedo se i nostri amministratori sappiano quali siano questi palazzi, uno collegato all'altro. Sarebbe davvero un obbrobrio pensare che lì in mezzo si facciano delle abitazioni private»
Il testo dell'articolo su Eddyburg è disponibile qui.
«Da questo percorso emergono alcuni cardini culturali del M5S in salsa sabauda: la post ideologia pentastellata – non siamo di destra né di sinistra – è neo liberismo mimetizzato, dato che il dogma è rappresentato dal pareggio di bilancio da raggiungere attraverso l’austerità. In tal senso l’elettorato di movimento, dagli animalisti agli sfrattati, passando per quelli che non vogliono la privatizzazione dei beni comuni, è tutto sacrificabile. Rimane la prospettiva di lungo termine, il punto di fuga della propaganda via internet permanente, fatto di sempre nuove promesse per un futuro sempre più lontano e sempre più radioso».
Da questa premessa gli autori dell'articolo Né di destra né di sinistra. La Cavallerizza Reale di Torino futuro albergo (M)5S , pubblicato sulla Rivista online Eddyburg, hanno ricordato gli elementi essenziali dell'affaire Cavallerizza, i tentativi di privatizzazione messi in atto dalla Giunta Fassino, le speranze nel nuovo corso della Giunta Appendino ed, infine, la delusione per il sostanziale immobilismo dopo un anno dall'insediamento e per i segnali di sostanziale continuità con la Giunta Fassino nel perseguire l'obbiettivo della privatizzazione della Cavallerizza senza essere in grado di formulare un grande progetto culturale per il riuso del compendio.
Sono purtroppo sempre attuali le parole di Gustavo Zagrebelsky del 2015:
«Abbiamo un complesso monumentale straordinario che va dal Duomo all'Antico Macello: Palazzo Reale, Archivio di Stato, Teatro Regio, Zecca, Università, ex Accademia militare, scuderie….E' un complesso straordinario collocato in una linea strategica. Io mi chiedo se i nostri amministratori sappiano quali siano questi palazzi, uno collegato all'altro. Sarebbe davvero un obbrobrio pensare che lì in mezzo si facciano delle abitazioni private»
Il testo dell'articolo su Eddyburg è disponibile qui.
lunedì 20 febbraio 2017
Idee per la Cavallerizza - Confronto pubblico
In data 18 febbraio 2017 il Comune di Torino ha organizzato un incontro pubblico (sala Bobbio, Curia Massima, via Corte d'Appello 16, Torino) per raccogliere le idee circa il futuro della Cavallerizza Reale.
Rispondendo al seguente invito dell'Amministrazione, nella persona del vicesindaco Montanari:
Rispondendo al seguente invito dell'Amministrazione, nella persona del vicesindaco Montanari:
La ex Cavallerizza Reale di Torino è uno straordinario complesso di valore storico architettonico sito nella zona centrale di Torino, in prossimità del Teatro Regio, dell’Archivio di Stato, del Polo Reale, dell’Università, del Museo del Cinema e collegato ai Giardini Reali.
Sito dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è parte inscindibile di un ambito urbano la cui vocazione ad attività culturali, artistiche, di ricerca, di formazione e di sperimentazione, si è andata consolidando nel tempo. A lungo lasciato in abbandono o per destinazioni incongrue, il complesso, che necessita di importanti interventi di restauro, è attualmente di proprietà della Città di Torino, della Cassa Depositi e Prestiti e del Fondo di Cartolarizzazione della Città di Torino (CCT).
La nuova amministrazione della Città di Torino, guidata da Chiara Appendino, intende costruire un percorso condiviso che permetta di individuare destinazioni d’uso compatibili e scelte economicamente sostenibili, attraverso una prima giornata di confronto pubblico tra proprietari, Istituzioni, associazioni culturali e tutti i cittadini.
il Gruppo di Ricerca e Progettazione della Cavallerizza ha accolto con entusiasmo l'invito ed ha presentato i tratti essenziali di una possibile idea progettuale che, rispettando il principio dell'unitarietà e dell'identità storico-architettonica complessiva del Polo Reale e del Compendio della Cavallerizza, ne identifica come ottimale ed auspicabile la sua destinazione interamente culturale e sociale.
martedì 14 giugno 2016
Idee per un possibile riuso della Cavallerizza Reale come Centro Contemporaneo della Culture
Il Gruppo di Ricerca e Progettazione della Cavallerizza ha presentato in data 13 giugno 2016, nella Sala Convegni dell'Archivio di Stato di Torino, un'idea progettuale per un possibile riuso del compendio della Cavallerizza Reale.
I principali criteri sui quali il progetto si basa sono: l'unitarietà dell'intero compendio, la sua vocazione culturale, la proprietà pubblica, la valorizzazione sociale ed un modello di gestione che garantisca la partecipazione democratica dei portatori di interesse.
La presentazione, aperta da Roberto Gnavi (Italia Nostra), è stata tenuta da Elisabetta Forni (sociologa, Politecnico di Torino), Enrico Bettini (architetto), Antonio Rava (architetto restauratore) ed Emanuele Negro (Centro Studi Sereno Regis). Carlo Salone (Presidente del Corso di Laurea in Economia dell'Ambiente, della Cultura e del Territorio, Università di Torino) ha poi commentato i contenuti del progetto in qualità di discussant.
E' possibile visionare e scaricare le immagini della presentazione (pdf, 19 MB) e lo schema delle corti (pdf, 200 kB)
I principali criteri sui quali il progetto si basa sono: l'unitarietà dell'intero compendio, la sua vocazione culturale, la proprietà pubblica, la valorizzazione sociale ed un modello di gestione che garantisca la partecipazione democratica dei portatori di interesse.
La presentazione, aperta da Roberto Gnavi (Italia Nostra), è stata tenuta da Elisabetta Forni (sociologa, Politecnico di Torino), Enrico Bettini (architetto), Antonio Rava (architetto restauratore) ed Emanuele Negro (Centro Studi Sereno Regis). Carlo Salone (Presidente del Corso di Laurea in Economia dell'Ambiente, della Cultura e del Territorio, Università di Torino) ha poi commentato i contenuti del progetto in qualità di discussant.
E' possibile visionare e scaricare le immagini della presentazione (pdf, 19 MB) e lo schema delle corti (pdf, 200 kB)
venerdì 10 giugno 2016
Ipotesi di trasformazione della Cavallerizza - Presentazione
Riceviamo e trasmettiamo:
Ipotesi di trasformazione della Cavallerizza Reale
Le
Corti della Cultura
Centro
Contemporaneo delle Culture e dell'Inclusione Sociale
lunedì 13 giugno 2016 ore 15 – 17.30
Sala
Convegni Archivio di Stato, Piazzetta Mollino, Torino
PROGRAMMA
Saluti
dell'associazione 'Italia Nostra'
Relatori
Elisabetta
Forni,
sociologa, docente del Politecnico di Torino
Enrico
Bettini,
architetto
Antonio
Rava,
architetto
Emanuele
Negro,
Centro Studi Sereno Regis
Discussant
Carlo
Salone,
Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Economia
dell'Ambiente,
della Cultura e del Territorio, Università di Torino
Domande e commenti dal pubblico
Domande e commenti dal pubblico
Per
informazioni:
mercoledì 8 giugno 2016
Privati della Cavallerizza Reale
Da tempo il complesso della Cavallerizza Reale di Torino è oggetto di
minacce di privatizzazione della proprietà e nell'uso e di degradazione
delle sue caratteristiche qualitative. E da tempo sono in atto
iniziative popolari per la tutela del complesso, delle sue
caratteristiche formali e del suo uso sociale. Il processo di
liquidazione messo in atto dai poteri forti della città è giunto a un
punto di svolta: è stato reso pubblico il mastereplan, affidato dal
Comune ad attori privati. Un gruppo di esperti, che da anni si batte per
la difesa della Cavallerizza, lo ha analizzato ed espone le ragioni
della sua pesante posizione critica.
Un'analisi critica del progetto che i poteri forti propongono per privatizzare il prestigioso complesso e sottrarlo all'uso pubblico. Testi di Riccardo Bedrone, Paolo Berdini, Paola Somma, Elisabetta Forni ed Emanuele Negro
Visualizza l'articolo pubblicato su Eddyburg.it
Un'analisi critica del progetto che i poteri forti propongono per privatizzare il prestigioso complesso e sottrarlo all'uso pubblico. Testi di Riccardo Bedrone, Paolo Berdini, Paola Somma, Elisabetta Forni ed Emanuele Negro
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