FERMI tutti. Prima di procedere con la vendita della Cavallerizza
il Comune si fermi almeno un anno e promuova un processo di «autentica
partecipazione democratica » sul riutilizzo di un bene che è
patrimonio dell'umanità. «Una moratoria», è la richiesta contenuta
nell'appello di un nutrito gruppo di intellettuali di primo piano, tra i
quali spicca il nome del primo firmatario, il giurista Gustavo
Zagrebelsky, oltre a quelli di Salvatore Settis, dell'ex giudice
costituzionale Paolo Maddalena, dello storico dell'arte Tomaso
Montanari, della sociologa Saskia Sassen.
Scrivono i promotori
dell'appello: «In tale lasso di tempo (un anno, ndr ) potrà essere
avviata un'iniziativa di diffusa informazione alla cittadinanza e di
coinvolgimento della stessa, nelle sue varie componenti associative,
professionali, culturali e sociali per una reale progettazione
partecipata che esamini ogni altra possibile soluzione, attingendo
anche ad esperienze europee affini, e ne fissi i limiti all'interno dei
principi costituzionali di tutela del patrimonio storico artistico e
culturale ».
Insomma, perché non cercare un'alternativa alla
vendita dell'immobile e alle attuali destinazioni? E perché non fare
prima un percorso di «autentica partecipazione democratica, senza la
quale – scrivono gli intellettuali nell'appello – la democrazia si
riduce ad un involucro formale di ratifica di decisioni prese senza
alcuna vera consultazione condivisa»?
Gabriele Guccione, Repubblica, 8 maggio 2015
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